Adele by Marzia Stella

Adele by Marzia Stella

autore:Marzia Stella [Stella, Marzia]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Seagull Editions
pubblicato: 2023-11-29T23:00:00+00:00


CAPITOLO 12

Enrico osserva degli aloni più scuri sulla finestra. Sono le tracce dell’umidità, mentre fuori ha cominciato a piovere a dirotto. Il suo sguardo si posa sul cortile di casa e poi più avanti, sulla strada, appena illuminata da un lampione. Le gocce della pioggia intanto stanno rigando i vetri delle finestre della stanzetta creando strani giochi di luci e di forme con quello che si trova al di là, all’aperto.

Enrico indaga ancora un po’ con lo sguardo quello che si ritrova davanti, poi si gira sulla sedia girevole e si ritrova proprio dov’era un attimo prima.

Alla scrivania, con il quaderno blu che gli ricambia lo sguardo, pieno di una scrittura sottile e fitta e rigorosamente redatto in penna nera.

Enrico sospira.

«Mai avrei pensato di mettere di nuovo le mani su questo quaderno! Quanto tempo ho passato a scrivere poesie, a correggere i più piccoli errori di suono e di forma, a domandarmi quando fosse il momento giusto per andare a capo! E adesso non so bene perché ma ho una strana voglia di andare a scavare nel passato... Ho la sensazione che tra queste pagine ho lasciato qualcosa di importante. E credo che questo periodo della mia vita sia il momento giusto per andare a recuperare questo qualcosa».

Tenendo ben fermo il quaderno, Enrico sfoglia velocemente con il pollice le sue pagine, fino ad arrestarsi di colpo.

Sorride tra sé.

La data indicata in alto a destra corrisponde a circa tredici anni prima, la scrittura è sempre la stessa, un po’ meno matura forse. Un po’ più arrotondata.

«Tredici anni fa! Non avevo ancora conosciuto Paola... Avevo appena cominciato a dare lezioni a casa, mi sentivo così spaesato».

Enrico abbassa lo sguardo e legge la sua poesia.

«Mi sento trasportato via,

come una boa alla deriva.

Sento il mio corpo andare

Verso l’orizzonte.

Ricordo quando mio padre

- ah, crudele infanzia! –

Mi insegnava a fare il morto.

Ancora oggi quello che mi rimane

È rimanere a galla».

Enrico scuote la testa e fa schioccare la lingua.

«Ma certo! Come ho fatto a dimenticarlo! In questo periodo credevo di essere depresso... Anzi, mi davo delle arie da intellettuale depresso, che è ben diverso! All’epoca andava in qualche modo di moda... Chissà cosa ne direbbero i miei studenti? Cosa ne penserebbe Adele? Sicuramente si lascerebbe andare in una fragorosa risata».

Enrico si accorge che questo pensiero lo fa sorridere e si morde un labbro per non lasciarsi sfuggire una smorfia compiaciuta.

«Ah, Adele! Che tipa... Molto matura per la sua età. Almeno rispetto ai suoi coetanei. Anche io da adolescente leggevo molto. Certo che tutto è davvero relativo... Forse ai miei tempi avrei considerato anche lei come una ragazzetta saccente e tutto sommato ignorante». Enrico alza le spalle. «Ma no, credo che mi avrebbe fatto simpatia».

Enrico continua a sfogliare le pagine del suo quaderno e una data in particolare coglie la sua attenzione.

«Quando ti allontani,

mi sento perso.

Sei madre e sogno.

Vieni a me,

fammi tuo.

Riportami a uno stato in cui la veglia

È troppo sottovalutata».

Enrico si lascia sfuggire uno sbuffo.

«Anche questa poesia è per Paola... Quante parole le ho dedicato! E lei come sempre irriconoscente.



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